La gioia di correre

di CARLO BUONOMINI

Eccomi! Sono Carlo, da tanti della squadra meglio conosciuto come "Carletto", classe 1965, originario di La Spezia, nella bellissima Liguria. 


La mia passione per la corsa è iniziata quando avevo 23 anni. A quell’epoca avevo appena finito il servizio militare e la mia forma fisica era davvero pessima, avendo messo su diversi chili di troppo. Così ho deciso di praticare questo sport per rimettermi in sesto e questa decisone è stata poi rafforzata dalla mia volontà di iscrivermi all’ISEF. Da quel momento in poi la corsa è diventata una delle cose fondamentali della mia vita. Ho iniziato a correre a Casal Palocco, un quartiere romano abbastanza vicino al mare e grandi zone verdi della città dove mi ero trasferito. Ho iniziato alternando corsa e camminata ma sono riuscito abbastanza rapidamente ad aumentare i minuti di corsa fino ad arrivare ad un'ora consecutiva. Forte dei miei progressi ho cominciato ad allontanarmi sempre di più da casa durante le mie sessioni di allenamento fino ad arrivare di corsa alla pineta di Castel Fusano (luogo di cui sono innamorato e dove ancora tutt’oggi mi alleno con immenso piacere). Con l'aumentare dei chilometri ho raggiunto un discreto livello di forma fisica che appagava i miei sforzi.  


Dopo numerosi anni e tanti chilometri percorsi, sentivo sempre di più l’esigenza di mettere alla prova me stesso e così ho cominciato a partecipare a diverse manifestazioni podistiche prima locali e poi a livello nazionale. Ricordo ancora la mia prima gara: la Best Woman del 1996 a Fiumicino, un 10.000 che mi ha regalato una grandissima emozione che ancora oggi ricordo con piacere. Da li in poi le gare si sono succedute, l'una dopo l'altra, fino ad oggi. Ad ogni gara, anno dopo anno, sono riuscito a migliorare i miei tempi avendo così parecchie soddisfazioni. Ho corso ogni tipo di distanza: dalle gare corte e veloci fino alle ultramaratone, che richiedono tantissima resistenza e forza di volontà. 


Per anni ho corso senza mai fermarmi fino ad arrivare al 2014, un anno particolarmente impegnativo e stressante per me. In quel periodo difficile ho cercato di scaricare tutto lo stress facendo gare su gare, senza dare al mio corpo il giusto tempo per recuperare. In pochi mesi ho corso 4 maratone e, complice l’errata alimentazione (mangiavo poco), sono dimagrito tanto (decisamente troppo) riducendo all’osso la mia massa muscolare e deteriorando anche le articolazioni delle anche e delle ginocchia. Dopo varie visite mediche, viste le mie condizioni di salute generali, i dottori sono arrivati alla decisione di vietarmi di correre. A quel punto ero disperato ma non mi sono dato per vinto. Ho ricominciato da zero, ricostruendo il mio fisico con pazienza e rispetto dei tempi che servivano al mio corpo per riprendersi. Grazie alla ginnastica e alla posturale (che pratico ancora tutt’oggi), dopo 4 anni sono riuscito a rimettere in sesto il mio fisico e sono tornato a gareggiare. 


Ad oggi ho corso oltre cento mezze maratone, altrettante gare da 10 km, circa 40 maratone e 5 ultramaratone. Spesso mi viene chiesto di descrivere la gara a cui sono più affezionato...ma la verità è che non ne ho una in particolare…tutte le gare alle quali ho partecipato mi hanno lasciato qualcosa che porto nel cuore e nella mente in ogni momento della mia vita, anche oltre la corsa. Ogni volta che corro provo delle sensazioni fantastiche. La corsa mi ha insegnato molte cose: a soffrire, a gestire in maniera equilibrata le situazioni, a meditare… Inoltre mi ha regalato tanti amici con cui condivido con piacere allenamenti, fatica, viaggi, gare, momenti unici e indimenticabili che ci legano l’uno con l'altro. 


La mia passione e la mia esperienza mi hanno portato, negli ultimi anni, anche ad intraprendere una nuova avventura: quella di fare il pacemaker in alcune maratone e mezze maratone. Questa esperienza mi gratifica molto perché anche se non gareggio in prima persona, la soddisfazione di essere un riferimento per altre persone ed accompagnarle al traguardo mi appaga pienamento. Quando superiamo insieme il traguardo, i loro ringraziamenti finali non hanno prezzo. Questo sport per me è diventato di vitale importanza per il mio benessere psicofisico: mi fa stare bene con me stesso ed il condividerlo con gli amici è qualcosa di unico!